A destino il 02 Agosto 2022 – 20:16

Francesca M.

A Marina di Manduria per Luca Mauri (anni 6).
Francesca M.

TI PRENDO PER MANO E TI PORTO…

Prendere il treno è quasi romantico, certo, quando non sei abituato a farlo, quando non lo fai magari tutti i giorni per andare a lavorare. A me piaceva molto prendere il treno quando ero bambina per esempio, adesso non poi così tanto. Mio nonno a volte mi portava alla stazione di Bologna, per vedere i treni partire. Li guardavamo dall’alto, da viale Matteotti. Lui, con tanti anni più di me, lo trovava ancora romantico.
Io invece adesso sono sempre un po’ scocciata all’idea di dover prendere un treno. Ancora di più mi scoccio se devo prenderlo in estate, magari in agosto, con il caldo che c’è in questa città. E posti come le stazioni, con tutta quella pietra e quel metallo che surriscaldano ancora di più l’aria che fatichiamo a respirare, sono davvero mete poco accattivanti per me.
Pensa a quanto caldo poteva fare nella stazione di Bologna quel giorno. Sicuramente alle 10 le brezze notturne si erano già spente, era già iniziata un’altra giornata torrida. Magari Luca pensava che peggio di così non poteva proprio essere. Era lì per sbaglio, insomma, il tamponamento in autostrada non era previsto nei piani della vacanza. E poi questo caldo, probabilmente rimpiangeva già la sua Tavernola, vicina al lago, un posto più fresco senza tutta questa pietra e questo acciaio. Ma in un modo o nell’altro giù a Marina di Manduria ci dovevano arrivare lui e la sua famiglia, così eccoli alla stazione di Bologna, alle 10 del mattino del 2 Agosto 1980, dopo una notte d’inferno tra carri attrezzi e officine e posizioni scomode sul sedile dell’auto che certo non è pensato perché uno ci dorma dentro, eccoli i tre Mauri di Como che ce la mettono tutta per fare in modo che la loro vacanza non si guasti.
Evidentemente non era abbastanza torrida quella giornata. Alle 10:25 qualcuno ha alzato ancora la temperatura. Evidentemente Luca non ha rimpianto abbastanza Tavernola e il suo lago. Alle 10:25 era ancora alla stazione di Bologna determinato ad arrivare a Marina di Manduria e il suo mare.
Chissà però che non ho sbagliato tutto, chissà che magari Luca non era affatto stanco. Magari quella notte era riuscito a dormire in macchina, magari sua madre gli aveva tenuto la mano ed era riuscito a confortarsi e a prendere sonno. Magari a lui non interessava molto di che fine potesse fare la loro macchina, anzi magari era grato a chi li aveva tamponati perché così avevano potuto ripiegare sul treno, che magari lui non aveva ancora mai preso e magari come me, quando avevo la sua età, trovava l’esperienza carica di novità ed emozione.