A destino il 02 Agosto 2022 – 12:01

Maria Rosaria A.

A Bologna, in via Savona 1, per Nilla Natali (anni 25).
Maria Rosaria A.

TI PRENDO PER MANO E TI PORTO…

Prendi la mia mano cara Nilla e vieni con me, nella mia vita, perché la tua è stata troncata bruscamente, in modo assurdo; non puoi più respirare, né abbracciare i tuoi cari.

Quel 2 agosto io avevo 13 anni ed ero altrove, Bologna è solo la mia città di adozione, e di elezione. Ho il ricordo delle immagini della tragedia viste in TV, il racconto di una parente, sei anni dopo, quando sono venuta a Bologna a studiare medicina, la commozione quando penso all’autista dell’autobus 37 e a quanti hanno deciso di improvvisarsi autisti di ambulanze speciali e inusuali per i Pronto Soccorso della città. 

Ancora qualche anno più tardi, in un ambulatorio medico, una giovane signora era stata invitata a scoprire bene il collo, meglio se avesse tolto per un momento la catenina che indossava. La signora aveva scoperto bene il collo, ma invece di togliere la catenina se l’era messa sul naso per non disturbare l’operato del medico; dopo ci aveva spiegato: “quel giorno”, quel 2 agosto ero in stazione, e sono sopravvissuta, da allora non la tolgo più, e ci aveva mostrato con orgoglio la medaglietta della catenina, un’immagine della Madonna, grazie alla quale lei si reputa miracolata. Dire che non hai avuto la stessa fortuna è banale. Adesso tu puoi vivere solo nel ricordo delle persone che ti accoglieranno, che condividono il tuo pensiero, forse le tue stesse scelte, la gioia di arredare la casa, di viaggiare, sogni e progetti da vivere con le persone che ami, ricordare che la vita è preziosa.

Noi non sappiamo se un giorno conosceremo la piena verità su quanto è accaduto. E la giustizia degli uomini non è perfetta, arriverà, forse. Ma la memoria è nelle nostre mani, e ci impone di vivere pienamente il presente, per rispetto per quelle stesse persone e perché nessuno si senta vittima;  vivere nella bellezza delle arti, educare alla bellezza e alla condivisione. 

Qualcuno ha detto che se tutti i bambini facessero yoga, nel giro di 2-3 generazioni non avremmo più guerre; io dico che se tutti i bambini fossero educati alle arti, tutte, e alla condivisione, nel giro di 2 o al massimo 3 generazioni non solo non avremmo più guerre ma assisteremmo ad una rinascita dell’Umanità.