A destino il 02 Agosto 2022 – 13:56

Stefania V.

A Vicenza per Roberto Gaiola (anni 25).
Stefania V.

TI PRENDO PER MANO E TI PORTO…

Se ci pensi, siamo tutti un po’ funamboli, camminiamo sul filo teso della vita e basta una folata di vento a farci perdere l’equilibrio.
Così procediamo lentamente, passo dopo passo, con le braccia lievemente oscillanti, sentiamo la corda che trema, il vuoto ci dà le vertigini, cerchiamo un aiuto, afferriamo saldamente il bilanciere e tratteniamo il respiro in un vortice di emozioni.
Quella volta è stata una sferzata d’aria nera e bruciante a farti cadere!
Un’esplosione ha interrotto i tuoi pensieri e ha distrutto il tuo futuro.
Eri un ragazzo coraggioso, avevi combattuto contro una nemica che si era finta amica e avevi vinto tante battaglie.
Eri un ragazzo sensibile, ti sentivi pronto ad aiutare gli altri a riprendersi la libertà che avevano perduto.
Tutto quello che volevi era dall’altra parte della paura: erano persone, ideali, musica e letture.
Quel giorno, però, non hai potuto lottare e difenderti dalla violenza brutale e vigliacca che ha troncato le tue speranze e i tuoi sogni.
E allora dentro al cuore cresce la rabbia, la rabbia di chi si domanda “perché” e non sa dare risposte.
Adesso tocca a me riprendere la tua vita, offrirti le mie parole per ridarti quell’umanità che ti è stata negata.
Ed ecco, ti prendo per mano e ti porto in un posto dove l’amore è così forte da annullare la forza di gravità.
Lì non ci sono fili tesi su cui stare in equilibrio.
È un quadro di Chagall, s’intitola “Oltre la città” e noi, come figure dipinte, ci staccheremo da terra, ci innalzeremo dalla realtà e guarderemo tutto dall’alto e saremo così felici che riusciremo a volare.
Da lì potremo vedere oltre l’orizzonte, dove c’è ancora tanta vita da vivere.
In questo altrove tutto avrà più senso e smetteremo finalmente di chiederci “perché”.

Il mio 2 agosto comincia con…

Il mio 2 agosto comincia con… il ricordo del matrimonio di una mia cara amica.
Doveva essere un giorno di festa, di sorrisi, di allegria, ma tutto cambiò all’improvviso: tra i tavoli si cominciò a sentire uno strano brusio fatto di parole sussurrate in modo agitato e confuso.
E, mentre le voci diventavano più forti e si sovrapponevano: “A Bologna… è scoppiata una bomba…un disastro… stamattina…”, gli sguardi si incrociavano increduli e sgomenti.
Poi ci fu silenzio, un silenzio così assordante che riuscì a fermare anche la musica.
Io mi sedetti spaventata in un angolo a fare domande a cui nessuno riusciva a rispondere.
E ancora adesso non ho smesso di farle…
Il mio 2 agosto comincia con… la sensazione di avere oltrepassato quella sottile linea d’ombra che separa ciò che fa stare bene, ciò che è vitale, da ciò che crea angoscia, da ciò che è violenza.
In un attimo 85 persone hanno attraversato questo confine: sono state strappate alla luce della vita e si sono ritrovate nel buio della morte.
Ma loro non vogliono essere lasciate nell’ombra, vogliono essere ricordate; nella memoria del passato si sente ancora il loro grido di giustizia e verità.
Il mio 2 agosto comincia con… la possibilità di narrare, di fare rivivere persone speciali che il destino ha fatto incontrare in un altrove dove tutto ha più senso e dove si può ancora sperare. Io li vedo i bambini giocare, i ragazzi incontrarsi e tenersi ancora per mano, uomini e donne parlare tra loro sullo sfondo di una città che li ama tanto.
Il mio 2 agosto comincia con…la rabbia che ti accompagna ogni volta che alzi lo sguardo verso quelle lancette ferme dell’orologio alla stazione di Bologna.
Il mio 2 agosto comincia con…il desiderio di offrire alle vittime della strage la mia presenza perché possano sentire che anch’io ci sono per loro.

ADESSO TOCCA A ME

Rima della rabbia giusta
Tu dici che la rabbia che ha ragione
È rabbia giusta e si chiama indignazione
Guardi il telegiornale
Ti arrabbi contro tutta quella gente
Ma poi cambi canale e non fai niente
Io la mia rabbia giusta
Voglio tenerla in cuore
Io voglio coltivarla come un fiore
Vedere come cresce
Cosa ne esce
Cosa fiorisce quando arriva la stagione
Vedere se diventa indignazione
E se diventa, voglio tenerla tesa
Come un’offesa
Come una brace che resta accesa in fondo
E non cambia canale
Cambia il mondo.

Bruno Tognolini