A destino il 02 Agosto 2022 – 16:26

Simonetta S.

A Caltana per Nazzareno Basso (anni 33).
Simonetta S.

TI PRENDO PER MANO E TI PORTO…

2022, ex scalo ferroviario, a due passi dalla Stazione Centrale di Bologna.

Un respiro, abbasso la maniglia, entro.
Lo spazio è ampio,
ci sono persone in piedi intorno a un tavolo, persone che mi guardano, persone che io guardo, persone affacciate alla balconata, persone che camminano e si guardano
intorno e portano ognuna una luce che brilla.
Che bello, sei venuta anche tu? Siamo venuti in tanti. Dopo tutto questo tempo abbiamo ancora bisogno di rimarginare la ferita, siamo qui a domandarci come trasformare il dolore per sentirsi liberi di continuare a vivere.

Quel giorno a Bologna è scesa la notte più buia.
Non ci si voleva credere, era davvero troppo.
E io avrei voluto che non fosse vero, avrei voluto cambiare la storia.
E allora cambiamo la storia.
Buio.

La sala d’aspetto che dà sul primo binario è gremita; c’è un uomo, giovane, che legge il giornale, c’è un ragazzo che appunta meticolosamente qualcosa sul suo taccuino, ci sono bambini che non riescono a stare fermi. E c’è una ragazza con la valigia. In piedi, ferma, davanti a sé il vuoto. Si siede un istante, fa scivolare la valigia sotto la sedia, il cuore le batte forte nelle tempie, conta: 5, 4, 3, 2, 1, via. Si alza e va verso la porta di uscita ma urta contro qualcosa, qualcuno. È un attimo, l’incontro di uno sguardo, il fragore di una risata, il battito d’ali di una farfalla. Si volta di scatto, torna indietro, afferra la valigia e corre. Fuori, nel piazzale davanti alla stazione centrale di Bologna c’è una ragazza con la valigia che si allontana.
L’uomo chiude il giornale, lo ripiega lentamente e lo ripone all’interno dello zaino, si alza e si avvia a prendere il treno.

Il mio 2 agosto comincia con…

L’incontro con un gruppo di persone, una comunità che come me sente un richiamo, persone che mi somigliano, persone con gli occhi grandi, ancora in cerca di qualcosa. Mi domando: troverò nei loro sguardi la risposta?

La condivisione di una storia che ci appartiene.

La necessità di alleviare questo dolore.

La volontà di non perdere la speranza di conoscere la verità.

Un viaggio: l’illusione di poter cambiare la storia.