Quando un treno raggiunge la sua destinazione finale, nel gergo dei ferrovieri si dice che il treno è giunto “a destino”.
L’idea alla base di questo progetto ha a che fare proprio con il condurre a destino dei viaggi interrotti. Nasce da Sara Berardi, studentessa universitaria, ed è tanto semplice quanto potente: dopo 42 anni, dopo tante parole e tante azioni diverse realizzate per tenere viva e squillante la memoria della strage alla Stazione di Bologna, ora non resta che rimettersi in movimento, far ripartire quel treno e portare simbolicamente a termine quel viaggio tragicamente interrotto il 2 agosto 1980. Delle 85 persone che non poterono arrivare a destinazione, c’era chi stava andando al mare e chi in montagna, chi a Taranto e chi in Trentino, chi a casa a poche centinaia di metri dalla stazione e chi in Germania. Chi da solo, chi in compagnia.
Nessuna di loro poté completare quel viaggio, che è rimasto, così, come sospeso.
Il 2 agosto 2022, 42 anni dopo, proveremo a portare a termine quel viaggio.
Lo faremo con un’azione collettiva, un rito teatrale civile che vedrà la partecipazione di persone delle più diverse età ed esperienze, che aiuteranno quegli 85 viaggiatori e viaggiatrici a terminare il loro viaggio, anzi che lo faranno al posto loro, andando così a chiudere un cerchio e insieme a tenere aperta la memoria oltre che della loro morte, della loro vita e del suo inesausto movimento.
E, insieme a queste, terranno aperta e viva la memoria della strage, e del difficilissimo e dolorosissimo percorso che questo evento storico ha dovuto compiere per arrivare, dopo 42 anni, a importanti risultati processuali. Questo viaggio verso la piena verità e giustizia non è ancora concluso e ci implica tutti e tutte, cittadini e cittadine, insieme agli esperti e ai parenti.
Il rito finale è stato preparato attraverso un percorso fatto di laboratori, incontri e prove a cura del Teatro dell’Argine, che da quasi trent’anni cura progetti di cittadinanza attiva attraverso le arti con persone di ogni età, genere, cultura, esperienza; con il supporto scientifico di Cinzia Venturoli, professoressa di storia contemporanea, esperta delle stragi che colpirono l’Italia e Bologna, e di Federica Zanetti, professoressa di didattica e pedagogia speciale, che insegna strategie e strumenti dell’empowerment e della cittadinanza attiva, e, naturalmente, in stretta connessione con l’Associazione tra i Familiari delle Vittime della Strage di Bologna del 2 agosto 1980.
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