A destino il 02 Agosto 2022 – 17:59

Roberta P.

A San Leonardo in Passiria per Berta Ebner (anni 50).
Roberta P.

TI PRENDO PER MANO E TI PORTO…

A volte si lascia correre una canzone perché piace sentire raccontare di tutte quelle vite in una notte d’estate … ”come fanno le segretarie a farsi sposare dagli avvocati”…

A volte si decide di vivere con la mamma rinunciando a un bel matrimonio perché dentro portiamo un lutto che ci impedisce di essere promesse ad un altro.

Altre volte, semplicemente,  è un costume sociale che ci vuole come badanti a prenderci cura della mamma.

A volte, la vita è solo una questione di coincidenze, te lo hanno detto tante volte: essere nel posto giusto al momento giusto e la vita ti cambia in un secondo, per sempre.

A volte si preferisce abitare tra le montagne perché ci sei nata, ti proteggono circondandoti per impedire al tuo sguardo di fuggire.

Altre volte invece desideri proprio fuggire  lontano per provare a sentirti smarrita, senza rete di salvataggio davanti a un orizzonte piatto, monotono, senza ostacoli.

A volte, a cinquant’anni succede di fare dei bilanci, desiderare di lasciare solo per un attimo la casa dove sei nata, gli obblighi, le consuetudini che ti hanno impedito di costruire qualcosa di irripetibile.

A volte, a cinquant’anni va bene così perché sei riuscita a dare alla tua vita un’abitudine che l’ha trasformata in una certezza indistruttibile.

A volte abbiamo un segreto non dentro una scatola o tra le pagine di un libro, ma in una stazione, che ti aspetta, lontano dagli sguardi che ti conoscono. Un segreto che sa di buono, di pulito, di aria fresca, di azzurro, di campane, di risate.

Il mio è bellissimo e vorrei che durasse per sempre…

Il mio 2 agosto comincia con…

Il mio 2 agosto comincia con immagini che credevo appartenere alla guerra. Invece era la stazione della mia città ridotta in polvere. Ogni volta che le vedo mi stupisco di quanto siamo vulnerabili, indifesi, esposti a un pensiero distorto che un giorno decide il peggio per tutti.  Anche oggi continuiamo ad essere vulnerabili. E’ l’altra faccia della libertà. Per questo dobbiamo ricordare.

ADESSO TOCCA A ME

Adesso tocca a me diventare pesce per tuffarmi nel mare delle parole, delle notizie, dell’informazione che ogni giorno saturano i nostri occhi e le nostre orecchie, per afferrare con la bocca quel 2 agosto del 1980 e riportarlo lentamente verso l’alto, in superficie lasciandolo galleggiare sul pelo dell’acqua, dalla parte giusta del lato da guardare, rendendolo visibile a tutti, ancora dopo tanti anni perché questo è il mio compito e questo è il mio mare, e questo boccone è il boccone di tutti!