A San Leo di Anghiari per Roberto Procelli (anni 21).
TI PRENDO PER MANO E TI PORTO…
L’aria è frizzante e il cielo è sgombro di nuvole. Guardo lontano le montagne che contornano la valle: Anghiari è così diversa da Bologna! Tutto intorno è pace in aperta campagna, solo cicale in lontananza.
Cri cri… cri cri… le senti Roberto? Cantano tutto il giorno senza mai fermarsi.
Cri cri… cri cri… un inno alla vita che chiede di essere celebrata.
Chiudo gli occhi, le ascolto con attenzione.
Attenzione… attenzione… sì, Roberto, attenzione che perdiamo il treno per tornare a casa!
Presto, presto, fai presto a chiamare i tuoi genitori che dobbiamo andare, il treno è in partenza! Sbrigati alla cabina, è qua vicino! Dai, dai, che non vedo l’ora di riabbracciare tutti quanti! E tu, che piani hai appena arriviamo?
Cri cri… cri cri… le senti, Roberto?
Le cicale continuano a cantare, ci stanno chiamando, siamo sulla via di casa.
“nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”.
Tu sei qui, io ti tengo.
Scappi, ti inseguo.
Ti riprendo.
Ecco San Leo di Anghiari, la vedi Roberto?
Tutto intorno è pace in aperta campagna, solo cicale in lontananza.