Adesso tocca a me, Salvatore, trovare il modo di renderti giustizia attraverso il ricordo.
Ho letto quanto disse Velia, tua moglie, ai tuoi figli pochi giorni prima del 2 agosto 1980: “se capita una disgrazia ricordatevi che sono cose da affrontare e da accettare, non da mettere da parte”.
Ecco, è proprio quella voglia di “affrontare e non voler mettere da parte” che mi sprona, il 2 agosto, a prenderti per mano e ad accompagnarti.
Ti prendo quindi per mano per portarti lontano da questo luogo che vi ha reso involontariamente protagonisti.
Ti prendo per mano per riavvicinarti alla tua famiglia ed essere orgoglioso dei vostri figli.
Ti prendo per mano e ti accompagno perché la bomba, oltre a interrompere, ha obbligato a proseguire.
