A destino il 02 Agosto 2022 – 16:22

Teresa V.

A Cremona per Francesco Antonio Lascala (anni 56).
Teresa V.

TI PRENDO PER MANO E TI PORTO…

Ti prendo per mano e ti porterò con me per restituirti, in qualche modo, il tuo viaggio, caro Francesco Antonio La Scala, ex centralinista delle Ferrovie dello Stato.

Sei arrivato a Bologna con tre ore di ritardo e hai perso la coincidenza Bologna – Fidenza per Cremona. Ti vengo incontro e riconosco per la tua tenuta sportiva e la canna da pesca, che tieni orgoglioso, nella tua mano destra.

Mi è stato affidato il compito di distrarti, in attesa del treno. E io ho pensato di portarti nel negozio dei souvenir della stazione, dove potrai comperare i giocattoli per i tuoi nipotini e un foulard colorato ed elegante per tua figlia Vincenza, detta Enza.

La guida di Bologna te la regalo io, per ricordarti di questi momenti. Durante il viaggio la sfoglieremo insieme, così imparerai a conoscere le bellezze di questa città, che nasconde le sue acque e i suoi fiumi sotterranei.

Ci sediamo su una panchina a sorseggiare un caffè da viaggio e mi sembri felice, mentre mi accarezzi il viso e sorridi ai fischi dei treni in transito.

Alle 11.05, puntuale come un orologio svizzero, ecco arrivare, sul binario 1, il treno che ci porterà a Fidenza, per la coincidenza con Cremona. Ti prendo per mano e saliamo. Il capotreno segnala la chiusura delle porte con i fatidici tre fischi.

Si parte, il paesaggio che sfila sotto i nostri occhi è rilassante. La nostra pianura e le nostre colline sono verdeggiante, in contrasto con il blu del tuo mare, delle tue barche e del tuo porto. Mi racconti della tua passione per la pesca, e della tua regione, la Calabria. Chiacchieriamo tanto e diventiamo amici.

Arrivati a Fidenza, visto che la coincidenza per Cremona è fra quattro ore, chiediamo informazioni e raggiungiamo in taxi un laghetto di pesca sportiva, poco lontano. Ora potrai fare sfoggio della tua capacità di pescatore. L’enorme pesce gatto con la testa piatta, quattro paia di barbigli e due pinne dorsali che hai preso, l’hai però voluto slamare e rimettere in acqua, perché sarebbe stato impossibile portarlo con noi.

Arriviamo di corsa a prendere il treno per Cremona e so che sei felice. Non vedi l’ora di riabbracciare tua figlia e i nipotini che ci verranno incontro in stazione. Finalmente riuniti, ci si abbraccia, ci si prende per mano e ci avviamo verso la villetta di tua figlia. Ti affido a loro, so che ti renderanno felice. Ti auguro una buona vacanza e faccio ritorno alla mia Bologna, orgogliosa di essere riuscita a farti questo regalo.

Il mio 2 agosto comincia con…

Il mio 2 agosto 1980 comincia con la telefonata di un amico che mi avvisava dello scoppio di una bomba in stazione. Ricordo la sua gioia nel trovarmi in casa. Quella mattina dovevo partire per Mantova, ma un sonno profondo e una sveglia non caricata, mi salvarono la vita.

Il mio 2 agosto 2001 comincia con la cerimonia commemorativa del ritorno dell’orologio della Stazione. Orologio che non avrebbe girato più, bloccato per sempre sulla stessa ora: le 10,25. Testimone e memoria di una strage, da non dimenticare

Il mio due agosto comincia con Tutti i miei 2 agosto successivi, il ricordo delle cronache televisive regionali: il grande botto, tanta polvere, un fuggi fuggi generale, le barelle piene di cadaveri caricati sugli autobus. La disperazione per chi non c’era più.

Il mio 2agosto 2022 comincia con la volontà di unirmi all’Associazioni delle vittime per aiutarli ad ottenere, con tutte le iniziative possibili, la giustizia dovuta.

Il mio 2 agosto 2022 comincia con l’invito a creare nuovi laboratori. Arte come strumento di memoria per i più giovani.